L'articolo 9 della Costituzione dice: "La Repubblica tutela il paesaggio e i beni storico-artistici della Nazione"; invece spesso s’assiste al degrado del Patrimonio. Le cause di questo regresso sono molteplici. Occorre anche una battaglia civile, ogni cittadino nel suo piccolo può segnalare scempi agli enti di competenza. Questo blog evidenzia il diffuso degrado dell’edilizia storica pavese; censendo gli edifici a rischio vediamo quanto Patrimonio culturale stiamo perdendo.
lunedì 7 giugno 2010
CULTURA DELLA CONSERVAZIONE IN PERICOLO NEL PAVESE. Il degrado avanza.
Nell’articolo 9 della Costituzione italiana vi è scritto che la Repubblica tutela il paesaggio storico/artistico della Nazione.
Molto spesso si assiste invece ad un generalizzato degrado del Patrimonio monumentale antico. Le cause di questo regresso culturale sono molteplici, come la paradossale legge sul condono edilizio, la sanatoria degli illeciti in materia paesistica e lo scarso personale scientifico assunto nelle varie soprintendenze. Queste leggi sono spesso in favore di speculatori furbi senza scrupoli, totalmente indifferenti sul piano della cultura della conservazione; basta tirar su una decina di appartamenti in un fazzoletto di terra intanto il comune compiacente guadagna in oneri edilizi a scapito della storia materiale.
Spesso l’edilizia storica disseminata nei piccoli centri viene definita superficialmente “minore” ma non lo è affatto; essa è segno dell’identità storica stratificatasi nel territorio, un insieme d’arte, architettura, storia e archeologia inscindibile e per questo va tutelata e non distrutta senza nemmeno documentarla.
Quante cascine segno della civiltà contadina, ad esempio, già sono state demolite nel territorio, quando potevano esser benissimo restaurate o ristrutturate. Torri colombaie del Quattrocento e edifici medievali che celano affreschi lasciati in abbandono dai proprietari, invece, se recuperati sarebbero il fiore all’occhiello di un territorio ricchissimo di testimonianze storiche. La mancanza di persone che abbiano un più ampio sguardo porta solamente conseguenze negative, di fatto qui si sta mettendo a rischio la nostra secolare cultura della conservazione. Occorre quindi una battaglia civile ed ogni libero cittadino può nel suo piccolo, segnalando gli scempi e gli abbandoni agli enti di tutela competenti. Tuttavia non è mai abbastanza, vista la furba possibilità di aggirare le leggi sulla conservazione del Patrimonio. Servono inoltre leggi nuove e fondi finanziari più marcati nel settore cultura. Lanciare comunque un sasso nello stagno per attirar l'attenzione di enti pubblici e privati è sempre utile, perchè non è giusto distruggere gli inalienabili valori della nostra memoria storica.
Mauro Manfrinato.
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